NOTE SULLA REDAZIONE DELLA TESINA

Il lavoro svolto deve dimostrare di aver effettuato una attività: studio approfondito di un fenomeno; esperienza di laboratorio quantitativa o qualitativa; osservazione e descrizione di un fenomeno naturale; realizzazione di un prototipo sperimentale; ricerca d’ambiente; rivisitazione di un esperimento storico.

Ciò che conta è il carattere di indagine scientifica-sperimentale in relazione al tema del Convegno. Il lavoro deve sottolineare un aspetto ritenuto cruciale del metodo scientifico.

Contenuto delle tesine

Gli elaborati da inviare devono illustrare le attività svolte in merito a:

  • la collocazione teorica dell’argomento;
  • la descrizione degli esperimenti svolti o studiati;
  • il resoconto delle discussioni che il lavoro ha suscitato nel gruppo;
  • i risultati delle misure effettuate o reperite in letteratura;
  • le conclusioni tratte in base alle evidenze sperimentali raccolte o prese in esame.

Struttura delle tesine

  • Titolo e introduzione: da dove nasce il progetto, ipotesi e obiettivi della indagine (Domande guida del lavoro e risultati attesi; motivata collocazione del lavoro all’interno di uno dei filoni proposti; indice).
  • Descrizione e rielaborazione dei dati sperimentali (raccolti o di letteratura): nella trattazione dell’argomento questa parte è di fondamentale importanza. (Si ricorda che anche una trattazione compilativa di un argomento scientifico va sostenuta dall’individuazione e rielaborazione di dati di misura, siano essi qualitativi o quantitativi, nel rispetto del metodo di indagine scientifica. Questa descrizione deve essere chiara e dettagliata, accludendo fotografie, disegni, grafici, tabelle, ecc.).
  • Discussione: è la parte essenziale della ricerca, ove si elencano i risultati e le conclusioni che devono derivare logicamente dai dati raccolti o considerati. Da qui si deve desumere il percorso di ricerca. (Occorre paragonare i dati con la teoria, i dati considerati con altri dati pubblicati, con i risultati attesi e con i convincimenti comuni e includere una discussione sui possibili errori. Ecco alcune domande su questo punto: come sono variati i dati tra esperimenti (osservazioni) ripetuti (pubblicati da differenti fonti)? Come sono stati influenzati i risultati da eventi incontrollabili? Cosa fareste – o avete fatto – di diverso se si dovessero ripetere questi esperimenti? Quali altri esperimenti sono stati – o dovrebbero essere – attuati?).
  • Conclusioni: breve riassunto dei risultati. (Occorre essere specifici, non generici, e indicare le possibili applicazioni e gli sviluppi del lavoro in ambito scientifico e culturale).
  • Ultima pagina: bibliografia e sitografia delle fonti utilizzate.
  • Agli elaborati deve essere allegata una breve relazione (max. 1 cartella) redatta dal docente referente sullo svolgimento del lavoro che illustri: programmazione e progettazione, esecuzione, attività svolte dagli studenti e dai docenti, contributo originale o valore aggiunto del lavoro svolto, eventuali difficoltà incontrate.

PER FINIRE, un suggerimento

“Scegli un argomento che interessa, anche piccolo, limita il campo di indagine, applica il metodo di indagine sperimentale, anche se non puoi fare tu l’esperimento cerca i dati di chi l’ha fatto e paragonali alle conoscenze teoriche acquisite, fatti aiutare da “esperti” in presenza o leggendo libri e consultando siti o riviste di comprovata serietà scientifica. Soprattutto usa la tua immaginazione e il tuo entusiasmo nel conoscere il mondo che ci circonda”.