Regolamento

Possono partecipare a I Colloqui Fiorentini – nihil alienum:

  • Studenti delle scuole secondarie di secondo grado, costituiti in gruppi di lavoro (minimo 2, massimo 5 studenti) che produrranno una tesina vincolante per la partecipazione;
  • Professori coordinatori di tali gruppi oppure singoli docenti.
  • I docenti che partecipano con l’intera classe dovranno suddividerla in gruppi di lavoro, ciascuno dei quali dovrà sviluppare una tesina.

Sezione Tesina

Art. 1- La tesina, che dovrà trattare un tema inerente al titolo del Convegno o ai titoli degli interventi dei relatori in programma, sarà svolta da un gruppo di minimo due e massimo cinque studenti e deve avere un titolo.

La tesina non deve superare le 15 pagine dattiloscritte con interlinea 1,5 e carattere Times New Roman e corpo 12.

La tesina va presentata in 4 copie cartacee e 1 copia su chiavetta USB.
Tutte le copie devono essere anonime e accompagnate da una busta chiusa contenente il modulo dati:
– cognome, nome, classe, sezione, scuola dei componenti del gruppo;
– cognome, nome, telefono, e-mail dell’insegnante accompagnatore;
– nome, indirizzo, telefono, e-mail della scuola.

Sul plico indicare SEZIONE TESINA TRIENNIO o SEZIONE TESINA BIENNIO.

La tesina deve essere inviata alla segreteria di Diesse Firenze, via P. Nomellini 9, 50142, Firenze, entro il 15 gennaio 2018.

 

Sezione Narrativa (facoltativa)

Art. 1- Possono concorrere al premio solo gli studenti che, partecipando alla XVII edizione de I Colloqui Fiorentini, hanno elaborato la tesina per la sezione triennio o biennio. Il racconto a concorso, che deve essere inviato insieme alla tesina, deve riportare in epigrafe il titolo della tesina stessa. Non sono accettati componimenti poetici.

Art. 2- Si concorre con un racconto di massimo 10 pagine, che sviluppi motivi in sintonia con il tema del Convegno.

Art. 3- Tutte le opere, in lingua italiana devono avere un titolo, essere presentate in 3 copie cartacee e 1 copia su chiavetta USB, in plico raccomandato e accompagnate da una busta chiusa contenente:
– cognome, nome, classe, sezione, scuola dei componenti del gruppo;
– cognome, nome, telefono, email dell’insegnante accompagnatore;
– nome, indirizzo, telefono, email della scuola.

Art. 4- Il plico va spedito per raccomandata entro il 15 gennaio 2018 indicando SEZIONE NARRATIVA.

 

Sezione Arte (facoltativa)

Art. 1- Possono concorrere al premio solo gli studenti che, partecipando alla XVII edizione de I Colloqui Fiorentini, hanno elaborato la tesina per la sezione triennio o biennio.

La produzione artistica, che deve essere inviata insieme alla tesina, deve riportare in epigrafe il titolo della tesina stessa. Tutte le opere devono avere un titolo.

Art. 2 – Si concorre con una produzione artistica (grafica, pittura, scultura, fotografia, musica…). Nella sezione grafica possono essere elaborati anche manifesti attinenti al convegno.

L’opera deve sviluppare motivi in sintonia con il tema del Convegno. La partecipazione nelle sezioni Pittura, Scultura, Grafica avviene attraverso l’invio dell’immagine fotografica dell’opera; nella sezione Musica, attraverso l’invio della registrazione in CD/ chiavetta USB in duplice copia.

Art. 4- L’immagine fotografica dell’opera, di buona qualità, nel formato 20×30, sarà inviata in 2 copie a colori e 1 copia su chiavetta USB, in plico raccomandato e sarà accompagnata da una busta chiusa contenente:
– cognome, nome, classe, sezione, scuola dei componenti del gruppo;
– cognome, nome, telefono, email dell’insegnante accompagnatore;
– nome, indirizzo, telefono, email della scuola.

Lo stesso vale per il CD musicale da inviare in duplice copia.
Le fotografie delle opere, che devono essere realizzate dal concorrente, dovranno essere accompagnate da una descrizione dell’opera che ne indichi: 1) le dimensioni; 2) la tecnica di esecuzione; 3) i materiali usati.

Art. 5- Il plico va spedito per raccomandata entro il 15 gennaio 2018 indicando SEZIONE ARTE.

 

Suggerimenti per la stesura della tesina

«Ho appeso nella mia stanza il dagherròtipo di tuo padre bambino: ha più di un secolo. In mancanza del mio, così confuso, cerco di ricostruire, ma invano, il tuo pedigree.

Non siamo stati cavalli, i dati dei nostri ascendenti non sono negli almanacchi. Coloro che hanno presunto di saperne non erano essi stessi esistenti, né noi per loro. E allora? Eppure resta che qualcosa è accaduto, forse un niente che è tutto.» (E. Montale, Xenia II, 13)

 

Testi suggeriti

Ossi di seppia
Le occasioni
La bufera e altro
Satura

Le raccolte sono disponibili in Tutte le poesie, Oscar Mondadori.

 

Contenuto e metodo del lavoro

Suggeriamo di svolgere una tesina che, identificato l’argomento, sviluppi una ipotesi di interpretazione desunta dalla lettura attenta, personale e dialogata nel gruppo.

È importante che il lavoro degli studenti, coordinato dal docente, esprima le scoperte, le considerazioni, l’esperienza umana e letteraria emerse dall’incontro con l’autore.

L’intento è quello di favorire il formarsi dello studente come soggetto attivo di cultura attraverso l’incontro con Montale, la sua esperienza umana e letteraria (nella libertà di acquisizioni e intuizioni che ne deriveranno), il paragone serrato con l’esperienza, criticamente assunta, dei membri del gruppo.

Al docente spetterà il compito di introdurre alla comprensione dell’autore, coordinare l’organicità e garantire il rigore delle tesine.

La lettura e l’approfondimento della critica letteraria è da intendersi come sussidiaria a tale studio.

In base a queste indicazioni di lavoro e con i criteri seguenti, la Giuria valuterà: l’attinenza al tema del Convegno, la capacità di personalizzazione e di competenza critica nell’approccio ai testi, la correttezza e la maturità nell’uso della lingua italiana degli elaborati presentati.

 

Ipotesi di struttura delle tesine

Titolo: la scelta del titolo è importante, perché coglie in estrema sintesi il cuore dell’ipotesi interpretativa sviluppata nella tesina. (Ad esempio possono essere riletti in tal senso i titoli delle varie edizioni dei Colloqui Fiorentini: Giovanni Verga, Il fatto umano farà pensare sempre; Gabriele D’Annunzio, Ah perché non è infinito come il desiderio, il potere umano?; Giuseppe Ungaretti, Quel nulla d’inesauribile segreto; Luigi Pirandello, Ora che il treno ha fischiato…).

Introduzione: descrive in modo più ampio il titolo e struttura l’ipotesi interpretativa in un percorso.

Sviluppo argomentato dell’ipotesi: si suggerisce il lavoro a partire dai testi.

Conclusione: sintetizza il lavoro svolto, traendo le conclusioni sulla base dell’ipotesi di lavoro iniziale, posta al vaglio della lettura avvertita dei testi, del paragone con l’esperienza personale e di gruppo, della critica letteraria specifica.

Presentazione della tesina durante il Convegno

La presentazione della tesina, ad opera di un solo studente, deve concentrarsi non sulla ripetizione letterale dell’elaborato, ma esclusivamente sulla scoperta che, grazie allo studio dei testi, il gruppo ha fatto di qualcosa di significativo e importante per la propria esperienza personale e culturale, nonché sul metodo di lavoro che ha aiutato tale scoperta.

Saranno così favoriti la ripresa e l’approfondimento e dunque l’arricchimento comune attraverso il confronto e la discussione che avverrà in sede di Convegno.

 

Criteri per la correzione tesine

  1. Innanzitutto ci sta a cuore che la tesina esprima il paragone franco fra l’esperienza umana proposta dall’autore e la vita degli studenti che ci si confrontano. Questo è il primo criterio, il più importante senza termine di paragone con ogni altro (4 punti).La tesina deve esprimere ciò che è accaduto nel gruppo che ci ha lavorato, le scoperte, le sorprese, i giudizi che sono emersi, il guadagno in termini di esperienza umana, di comprensione della vita o di contemplazione della propria vita e del suo mistero, alla luce delle opere dell’autore. I passi che ciascuno nella propria vita ha potuto fare leggendo le opere dell’autore. Come dico sempre quando vado in giro agli incontri di preparazione, la vita dell’autore, i giudizi dei manuali sulle correnti letterarie, le interpretazioni critiche e quant’altro li conosciamo già; invece quello che la lettura di un’opera ha fatto accadere negli studenti, ce lo possono raccontare solo loro.
  2. In secondo luogo ci sta a cuore che questo paragone sia fatto in modo leale, cioè seguendo e conoscendo il testo. Non usando il testo come pre-testo per dire i propri pensieri (3 punti).Cioè occorre che la tesina evidenzi un serio lavoro sui testi, che le affermazioni siano sostenute dal riferimento ad essi e ne documentino la conoscenza. Solo in questo modo è una tesina sull’autore e su ciò che l’autore ha fatto scoprire agli studenti. Il rischio spesso è che gli studenti parlino “sull’autore”, cioè prendano spunto dalle tematiche dell’autore per poi metterlo in un angolo e parlare di quello che essi pensano sulla tematica, non su come l’autore vive, presenta e concepisce la tematica stessa.
  3. A questo punto possiamo considerare il terzo criterio che è quello formale (2 punti).Una buona scrittura e una buona compilazione dell’elaborato, una maturità di esposizione, organizzazione e strutturazione del contenuto, etc. È chiaro che, siccome forma è contenuto, una forma matura sarà espressione di un contenuto se non altro padroneggiato. Ma è esperienza credo comune che oggi gli studenti mediamente abbiamo grandi difficoltà ad esprimere un’esperienza vissuta. Per cui occorrerà avere spirito di discernimento al riguardo. Normalmente le tesine che arrivano alla selezione finale sono ottime sia per quanto riguarda il contenuto, che per la forma; ma occorre comunque contemplare la possibilità di eccezioni. A volte infatti la forma è talmente ineccepibile e matura che fa fortemente dubitare sull’origine dell’elaborato…
  4. Infine possiamo considerare l’utilizzo della critica e la capacità di contestualizzazione delle opere nella congerie culturale, storica e letteraria dell’autore (1 punto).Questo ultimo punto è il meno importante. Certo, quanto più si sarà fatto un serio lavoro sui testi, tanto più sarà stato necessario comprendere certe dinamiche storico-culturali ed avvicinarsi all’apporto dei critici. Ma questo vale soprattutto per gli studenti di quinta e non ad esempio, per quelli di quarta o di terza, e tanto meno per il biennio; e vale soprattutto per studenti del classico e scientifico e molto meno per altri indirizzi, dove l’analisi critica dei testi spesso non viene fatta o lo è in forma molto ridotta. Ovviamente se i primi tre punti sono soddisfatti, questo quarto è un elemento migliorativo da tenere assolutamente di conto.